La tesi di questo libro è semplice: non basta andare avanti per andare bene; il progresso non è una fatalità cronologica. Sembra una tesi auto-evidente, ma l’attuale vittoria dell’audiovisivo, che rovescia torrenti di veloci informazioni elettroniche sui cervelli umani, che sono macchine lente, rende ipotizzabile una situazione planetaria in cui prevarrà la logica dell’armento sul comportamento umano responsabilmente consapevole. In questo senso, il progresso è un rischio e richiama la vocazione pubblica della cultura personale, il sapere partecipato, una cultura che ardisca e riesca a trasformarsi da capitale privato a responsabilità civile.
[ISBN-978-88-3305-479-7]
Pagg. 80 - € 10,00
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