Per le società odierne, tecnicamente progredite, lo sviluppo economico è un mito, una sfida e nello stesso tempo il marchio distintivo che ad esse assegna il posto nella graduatoria delle nazioni civili. Ma è una distinzione illusoria. Il prodotto interno lordo e il reddito medio procapite sono certamente importanti per determinare il livello raggiunto da un Paese. Ma non sono sufficienti a farcene comprendere la qualità della vita. Lo sviluppo economico non è direttamente proporzionale al progresso civile.
Un Paese tecnicamente ed economicamente progredito può andare incontro a regressioni paurose, di cui nel secolo scorso si hanno avuto esempi inaspettati e tragici. Non si tratta di criticare il consumismo. Esercizio che riesce molto bene a chi abbia già consumato. Più chiaramente: lo sviluppo è un valore strumentale. Non è fine a se stesso e non va confuso con la pura e semplice espansione.
[ISBN-978-88-7497-649-2]
Pagg. 112 - € 10,00
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