Con la parola «intellettuale» si indicano un sostantivo e un aggettivo. Il problema degli intellettuali, ossia di coloro che usano professionalmente il loro intelletto, è ambiguo e inesauribile. Dalla concezione levitica dell’intellettuale come il grande sacerdote e sentinella dei valori nobili a quella del gruppo liberamente sorvolante al di sopra degli interessi materiali di classe e a quella dell’intellettuale come «lupo della steppa», in questo discorso a braccio si tenta una tipologia dell’intellettuale come agente sociale libero e nello stesso tempo portatore d’opera, come difensore dello spirito critico e ideatore di nuove prospettive e nello stesso tempo come volgarizzatore, non necessariamente volgare, di dottrine e punti di vista acquisiti.
Nell’epoca della cultura di massa, che tende a farsi massificata, e della sbornia elettronica, in cui si comunica non più «con», ma «a», cioè a tutti e quindi a nessuno, la presenza di questo guastatore intellettuale, estranea e nemica naturale di ogni ortodossia, appare più che mai necessaria.
[ISBN-978-88-7497-688-1]
Pagg. 80 - € 8,00
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