Celebre soprattutto per il pamphlet I piffari di montagna, il Principe di Canosa fu autore in realtà di una immensa mole di opere da cui deriva un pensiero organico e coerente che lo pone tra i massimi pensatori del pensiero controrivoluzionario.
In questo volume:
Vita politica del Cavaliere De’ Medici (1833)
Lettere sulla Romagna (1833)
Riflessioni critiche su Colletta (1834)
Lettere a un Ministro di Stato (1837)
E in vero io ebbi il coraggio di rispondere alla immortale Maria Carolina ed all’ottimo Re Ferdinando
IV che un comando che dato mi avevano non si poteva da me eseguirsi.
«E perché?» mi rispose la buona Regina.
«Perché» io replicai «è contrario alla legge».
«Ma la legge non la facciamo Noi? Ebbene, noi la sospenderemo o rivocheremo».
«Signora giustissima,» con il più profondo rispetto le
soggiunsi «non tutte le leggi sono fatte dai Re. Ce ne
sono talune che sono leggi di cui la sorgente si trova naturale, nella legge emanata da Dio, che è il Re dei Re. La
legge alla quale si oppone il comando, per equivoco datomi da Vostra Maestà, è appunto una legge universale,
una legge di natura».