L’opera di Nino Pino, scienziato, umanista, scrittore, vincitore del Premio Viareggio per la poesia dialettale siciliana nel 1956, deputato al Parlamento nazionale e dirigente politico legato alle masse popolari, dopo la morte, avvenuta nel 1987, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), dove aveva vissuto per tutta la vita, è caduta nell’oblio.
Il presente volume intende rilanciare il dibattito su di essa, evidenziando i motivi del silenzio prolungato della critica “ufficiale”, legati alle caratteristiche della società «post-moderna», e, per converso, la profonda attualità di un pensiero e di un’azione culturale fondati sul superamento delle barriere artificiali elevate nella tradizione italiana tra sapere scientifico e sapere umanistico.
L’autore propone una lettura interdisciplinare delle opere di Nino Pino, che abbracciano i vari campi dello scibile umano, sfuggendo, però, all’improvvisazione. Ne individua una dimensione unitaria intorno ai concetti gramsciani di «nuovo umanesimo» e di «umanesimo assoluto», intesi come superamento non solo del trascendentalismo, ma anche di un immanentismo anch’esso metafisico, ed acquisizione di una «terrestrità» vista come ritrovamento positivo nella «terra» di tutte le fonti — finite e relative — necessarie a soddisfare la domanda di senso del mondo. L’uomo di Nino Pino non è quello astratto dell’Umanesimo quattrocentesco, bensì quello concreto, che, per i suoi bisogni storici, opera e trasforma la realtà.
[ISBN-978-88-7497-949-3]
Pagg. 176 - € 14,00
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