Edizioni Solfanelli

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COLLANA

Arethusa



L'AUTORE

Bio-Bibliografia



LE OPERE

Dell'improvvisazione

L’Ipseità e il «Quasi-Niente»







Vladimir Jankélévitch

DELL'IMPROVVISAZIONE

a cura di Alessandro Arbo


Dell'improvvisazione

     Il presente saggio di Jankélévitch, curato da Alessandro Arbo, è uno dei più significativi compendi della sua posizione filosofico-musicale. In esso confluiscono alcuni motivi chiave del grande pensatore, dal presque rien allo stato di verve al tema della morte. Si tratta di una scommessa, di una sfida provocatoria fra l’essere e il nulla, in cui si manifesta il mistero primigenio della creazione.
     A quanti fenomeni, pratiche, tecniche o dispositivi diversi può corrispondere in musica il termine «improvvisazione»? Il primo esempio che viene in mente è quello del jazz, con i suoi svariati modi di sottoporre il materiale a una continua appropriazione corporale. Ma non è lì il vero centro d’indagine di una così suggestiva ermeneutica dell’apparenza e dell’immediatezza.
     Jankélévitch, nella sua navigazione in questo vasto arcipelago, è attratto soprattutto da una piccola, lussureggiante isola nella quale fioriscono gli esempi di Liszt, Chopin e dell’amatissima musica francese e russa dei primi decenni del Novecento. Un mondo che ruota attorno ai valori dell’originalità artistica di un prodotto chiaramente identificato dalla firma del suo autore, il cui procedere non è mai sistematico e anzi intenzionalmente rapsodico.
     L’edizione che viene qui proposta, la prima ad apparire in volume nel nostro paese, è arricchita da due interessanti scritti di Arrigo Cappelletti e di Silvia Peronaci, due modi diversi d’interrogarsi sul tema dell’improvvisazione, l’uno sulle vedute musicologiche contenute nel saggio, l’altro sulle implicazioni filosofiche che da esso se ne possono ricavare.




[ISBN-978-88-7497-854-0]

Pagg. 96 - € 9,00


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