Come il Risorgimento ha schiacciato
le differenze fra gli Stati italiani
Questo saggio, in controtendenza rispetto al conformismo ufficiale, completa la nuova critica storiografica sul Risorgimento, e si propone di dimostrare come l’Unità Piemontese, ben lungi da essere stata una unificazione, abbia invece prevaricato il pluralismo dei poteri istituzionali e la ricchezza delle prassi amministrative pre-unitarie.
Forte dell’insegnamento di storici dell’amministrazione quali Gianfranco Miglio e Roberto Ruffilli, che fu assassinato dalle Brigate Rosse nel 1988, l’Autore prende in considerazione la realtà burocratico-amministrativa degli Stati Italiani prima del 1861, con l’intento di proporne una visione oggettiva.
Il fine dell’opera vuole essere il superamento delle polemiche a cui si assiste ancora, dopo centocinquant’anni, nel momento in cui questa pagina di storia viene affrontata in modo non convenzionale, dandone una lettura difforme da quella fatta proprio dai vincitori e indotta nei vinti, che ha teso ad imporsi più che a proporsi anche attraverso l’uso propagandistico della memorialistica e la reiterazione di racconti di comodo in migliaia di pubblicazioni e manuali scolastici.