La nuova era volgare è l’attuale, radicata in quest’ultimo quarto di secolo e inesorabilmente destinata a distruggere quanto resta della cosiddetta società civile. Discendente naturale di sottoculture, dogmatismi e demagogie è linfa vitale per i più prepotenti e arroganti afflati ideologico-religiosi e le più ineffabili apologie dei tabù della modernità. Supportata da mass media asserviti nonché proni nelle celebrazioni del trash, questa dilagante volgarità foraggia di conseguenza i protagonismi più beceri, le passività confessionali, le liturgie della violenza in tutte le sue forme. Infine l’imposizione di miti artificiali e abusivi, coniugati con la più amorale strumentalizzazione di ogni tragedia, scandiscono il graduale passaggio da una società “liquida” a “liquidata”, nella forma e nella sostanza, irretita da una vischiosa tecnologia che permea e domina la quotidianità vincendo ogni confronto con la cultura. Rara la consapevolezza.