Il clima della fase che viviamo sembra avere perduto il senso della differenza invalicabile tra teoria e interpretazione. Una equivalenza che non rende il senso di un irriducibile conflitto.
La cesura irreversibile tra interpretazione e teoria è del 1845, nella tesi XI di Karl Marx su Feuerbach.
Il problema è che riprendere il discorso come se la tesi di Marx non fosse mai stata scritta è segnale di incapacità di collocarsi su uno spazio di teoria. Alla durezza di questo problema si sono mostrati inadeguati i tentativi di immaginarlo.
La filosofia dopo la tesi XI di Marx su Feuerbach deve muoversi nel ristretto ambito di ancillarità. L’ancilla è serva, il suo ambito è quello del conflitto tra ciò che è e ciò che si ordina di raccontare.