Con la pubblicazione dei Quaderni neri è tornato incandescente il problema dell'adesione di Martin Heidegger al regime nazionalsocialista. È una lettura che lascia da parte la questione di fondo, la sostanziale opzione antidemocratica operante nelle pagine di Sein und Zeit, l'opus magnum del 1927 che ha dato luogo a un nuovo inizio del filosofare.
Il nodo dell'orientamento di fondo dell'opera heideggeriana è nella prima sezione, dove è stabilita l'irriducibilità tra esistenza autentica ed esistenza inautentica. In questa opposizione è visibilmente operante il nucleo di fondo dell'espulsione di masse di individui dal concetto di uomo, il che rende chiaro a uno sguardo critico lo spazio teorico di fondazione della prospettiva sterminista.
Lo sterminismo, fase suprema della civiltà, è accompagnato fin dall'inizio dalla dislocazione del pensatore dalla parte del potere distruggente che odia Marx e gli ebrei.
L'heideggerismo di scuola non ha voluto pensare il fondo oscuro del pensiero di Heidegger. Ma il grado più alto di rispetto per questo pensiero è quello di metterne in luce l'errore. Da questa fatica del concetto nessuno è mai dispensato.