Infelix Austria? Una risposta al prof. Paolo Pasqualucci costituisce un amichevole risposta del prof. Roberto de Mattei al libro Infelix Austria. Una critica del “mito asburgico”, versione cattolica, del prof. Paolo Pasqualucci, pubblicato nel 2022, presso l’editore Solfanelli. Il tema di fondo riguarda la natura, le cause e le conseguenze della Prima guerra mondiale, con particolare riguardo all’Impero austro-ungarico, che costituì fino al 1918 il fulcro dell’equilibrio e della stabilità dell’Europa.
La Grande guerra, con i Trattati di Pace che ad essa seguirono, fu uno sconvolgimento geopolitico, ma fu soprattutto una Rivoluzione nella cultura e nella mentalità dell’uomo europeo che vide, con la fine dell’Impero austriaco, una profonda crisi dei valori e delle istituzioni dell’Occidente cristiano.
De Mattei, a differenza di Pasqualucci, è convinto dell’esistenza di un complesso di forze rivoluzionarie che, attraverso la distruzione dell’Austria-Ungheria, si proponeva la distruzione delle ultime vestigia della civiltà cristiana. La storia tuttavia non è ineluttabile nel suo svolgimento e la fine dell’Austria-Ungheria non era un destino obbligato. Se la proposta di pace di Benedetto XV e i negoziati avviati dal beato Carlo d’Austria avessero avuto buon esito, la storia dell’Europa avrebbe potuto seguire in altro corso.