La tentazione di un volume di saggi, se da un lato rappresenta un’opportunità interessante, dall’altro pone altresì un rischio, quello della frammentazione: pur nella consapevolezza di un sapere globale, universale, un Senso del Multiforme non può prescindere infatti da scelte epistemologiche ben precise.
“Particolare” ed “Universale” sembrano dipanarsi come orizzonte comune dei contributi, che declinano da contenuti microtematici, monografici (un Poemetto italiano del sec. XVIII su Giuliano Ospitatore; Benvenuto Cellini tra realismo e apologia del Sè; la Legenda Aurea e la sua prima vulgata a stampa; Artiglieria e demoniaco in Benvenuto Cellini; Fortuna e ragion di mercatura nella novella boccacciana di Landolfo Rufolo; considerazioni sull’incipit del Corto viaggio sentimentale di Italo Svevo; un Codice manoscritto abruzzese del sec. XV), ad aspetti più metodologico-tecnici (Mito, Ritualità e Leggenda nelle fonti letterarie agiografiche; Il Nome della rosa, ovvero come comincia la modernità; L’arte oggi: dalla kalokagathia alla kakokagathia; Giuliano Ospitatore: un palinsesto letterario).
Le questioni letterarie e culturali italiane affrontate, in quest’ottica, risultano vieppiù solcate e caratterizzate da riflessioni “laterali”, “a margine”, quali le idee di Letteratura come variazione e dell’Arte come procedura laica di conoscenza.