Il presente volume è incentrato sugli interventi di Giorgio La Pira (1904-1977) in seno all’Assemblea Costituente, rivisitati e organizzati cronologicamente, nel rispetto del dibattito di quel periodo.
In occasione del settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, si vuole tornare alle fonti e allo spirito del dialogo tra diverse culture politiche, tutte accomunate dal valore della democrazia come metodo.
Le personalità che appaiono nel corso dei lavori preparatori della Costituzione possono suggerire un insegnamento e una prospettiva per i nostri giorni: la politica era per loro — e in primis per La Pira — progetto, ma anche dialogo e confronto. Giorgio La Pira, mediante i suoi spesso coloriti ma sempre profondi interventi, si fece interprete di quel cattolicesimo politico che aveva maturato il metodo della democrazia nei difficili anni della guerra e del fascismo, quale alternativa alla dittatura, rinnovando l’idea stessa dello Stato attraverso il Personalismo di Emmanuel Mounier inteso in particolare come ordine della convivenza sociale e “creatività partecipata”.
La Pira, terziario domenicano consacrato, visse molta parte della propria vita in una cella del convento fiorentino di S. Marco, dove oggi riposano le sue spoglie.