I FONDAMENTI DELLA FILOSOFIA POLITICA DI LUIGI STURZO
Il laico che opera in politica non lo fa in quanto cristiano, ma da cristiano.
Egli non agisce alle dipendenze della Gerarchia ma nella propria responsabilità; non compie azione cattolica di evangelizzazione, ma azione politica in base alle proprie convinzioni religiose e morali; non si propone di costruire la Città di Dio, compito della Chiesa e della comunità religiosa, ma di contribuire alla costruzione della città dell’uomo.
Il laico elabora programmi politici e compie azioni politiche tenendo conto dei principi cristiani, ispirandosi a essi, ma lo fa in piena autonomia, sotto la propria responsabilità, operando scelte opinabili perché frutto, alla luce di quei principi immutabili, della propria interpretazione, della mutevole e varia congiuntura storica, e non derivanti direttamente dai contenuti della fede religiosa, né imponibili come verità di fede.
I meriti di Luigi Sturzo furono molti, fra i quali l’aver capito il momento opportuno del dopoguerra, l’aver agito in armonia con la Gerarchia Ecclesiastica e con l’intera comunità cristiana, l’aver chiarito il rapporto fra la politica e la religione, come fra i partiti e la Chiesa, l’aver fondato l’autonomia politica dei laici e l’aconfessionalità del partito politico.