Nata a Venezia nel 1955, laureata in psicologia, Fiorella Borin per un breve periodo ha insegnato storia e filosofia negli istituti superiori. Nei primi anni Novanta ha iniziato a proporsi come narratrice, vincendo prestigiosi premi letterari e pubblicando più di trecento novelle e alcuni romanzi storici ambientati nel XVI secolo. Ha collaborato con numerose riviste letterarie e con periodici a diffusione nazionale. Per onorare la memoria del padre, reduce di Russia, ha scritto molti racconti sulla seconda guerra mondiale, alcuni dei quali sono confluiti nel romanzo I ragazzi del ciliegio. 1918-1945 (Solfanelli, 2019).
Con Alberto Perdisa Editore ha pubblicato nel 2003 La Signora del Tempio nascosto; con Tabula fati Il bosco dell’unicorno (2004), Il pittore merdazzèr (2007), La strega e il robivecchi (2010), La firma del diavolo (2010) e Christe eleison (2011). Con Edizioni Solfanelli ha pubblicato nel 2012 Il pellegrino spagnolo (Premio Thesaurus 2013, Premio Locanda del Doge 2013) e nel 2014 Le voci mute. Nove storie veneziane (Premio Roccamorice 2015). Con Edizioni Cento Autori l’e-book Premiata Ditta Marina & Piccina (2015). Con Edizioni della Sera il romanzo I giorni dello sgomento (Premio Narratori della Sera 2017, Premio La Girandola delle Parole 2019).
Recentemente ha pubblicato in e-book il breve romanzo di guerra La ragazza del capitano e alcuni lunghi racconti di genere giallo-noir (due dei quali scritti a quattro mani con Rino Casazza) nella collana History Crime di Delos Digital.
Altri racconti sono inclusi nelle antologie edite da Tabula fati Raccontami l’Abruzzo vol. 2 (a cura di Rita La Rovere), L’Ammidia (a cura di David Ferrante), Fantasie d’Oriente (a cura di Adriana Comaschi), Briganti d’Abruzzo (a cura di Valentino Di Persio), Magare (a cura di David Ferrante), nella rivista "Dimensione Cosmica" n. 7 e nell’antologia Enigmi in camicia nera edita da Torre dei Venti nel 2021.