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Giuseppe A. Spadaro
UNA MITOLOGIA EROICA DEL FASCISMO
Dialogo immaginario tratto dalle memorie di
Aniceto Del Massa - Pino Romualdi - Marcel Déat
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Il presente tentativo di ricostruzione storica avrebbe un raggio d’influenza esiguo se non puntasse sulla qualità: La qualità
è di un’altra durata, perciò scrivere secondo gli schemi fissati
di un’epoca, è voler essere insinceri! osservava Aniceto Del Massa. Abbiamo scritto quindi ripudiando quegli schemi. Abbiamo
scritto in funzione di una mitologia eroica, convinti che il Mito è capace di catapultare il Fascismo in un imprevedibile futuro. No, non ne faremo l’apologia, perché è da settant’anni che i vincitori vi si adoperano portandoci al marasma mondiale.
A noi resta solo il compito di accertare la verità, che è di per sé sempre propositiva. Collocando ogni tassello al posto giusto, vien fuori un bilancio più equo. Ne vedrete delle belle! Posizioni consolidate crollano e altre ne prendono il posto. Churchill è un nano e Mussolini è un gigante? Ad una analisi superficiale può apparire avventato tale giudizio. Giudicare dalla sconfitta la qualità dei contendenti significa però regredire al concetto di giudizio di Dio, rilanciato dalla consorteria massonico-puritana di Roosevelt e sfociato nel Processo di Norimberga. Si può infatti
non raggiungere l’obbiettivo in seguito a una guerra perduta, ma vincere la guerra a costo di rinunciare all’obbiettivo non fa di Churchill uno statista. Più meditato è il giudizio di Chamberlain:
Mussolini non fa che tentare di correggere le manchevolezze
impresse nel carattere degli Italiani dalle vicissitudini della loro storia.
[ISBN-978-88-7497-975-2]
Pagg. 232 - € 17,00
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