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Aleksandr Aleksandrovic Bestuzev (Marlinskij)
TRE RACCONTI DI LIVONIA
Traduzione di Alfredo Bertollo
Introduzione e versione letteraria di Pier Luigi Coda
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«Come possono lamentarsi gli scrittori di oggi affermando che noi non viviamo in un secolo romanzesco?! Basta che guardino nei villaggi, nelle cittadine dove ancora non sono scomparse le caratteristiche e le peculiarità dei volti e troveranno un’inesauribile fonte, di natura schiettamente russa, senza impurità. Inoltre, finché sussisteranno passioni e debolezze, originati dalle circostanze o dalla convenienza, l’uomo sarà sempre curiosamente attento all’uomo; ogni tempo ripropone con altre forme lo stesso cuore. Sono convinto che, selezionando le segrete tradizioni di ogni famiglia, in ognuna di esse si può trovare una quantità di avvenimenti e di casi non comuni. Quante cose orribili sono sepolte nei polverosi archivi dei casellari giudiziari! Ma cento volte di più si trova nella brillante società! Io conobbi molti che firmarono sentenze mortali con volto orgoglioso mentre avrebbero dovuto essere marchiati dalla vergogna; conobbi gente, che a voce alta urlava contro il vizio ma non soffocava le voci delle proprie cattive azioni. Ma, lasciando da parte i delitti premeditati, quanti casi ancora restano sconosciuti per inesperienza o per errore!?»
Oggi Marlinskij non è più di moda, ma negli anni Trenta la sua fama era superiore a quella degli altri e, nell’opinione dei giovani di allora, neppure Puškin reggeva il suo confronto. Non solo era considerato come il più importante scrittore russo ma, cosa ancora più rilevante, aveva impresso la sua impronta a tutta la sua generazione.” (Ivan Sergeevic Turgenev)
[ISBN-978-88-7497-827-4]
Pagg. 168 - € 13,00
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