L’Italia non ha più uno Stato. Al suo posto si sono insediati alcuni centri di potere che perseguono interessi loro propri, mentre gli interessi propri dei cittadini non sono tutelati né dallo Stato né da altri. Hanno annientato negli Italiani anche il senso di appartenenza alla propria Nazione.
L’assenza di tutele, l’incertezza del futuro, un aggravato senso di solitudine individuale, di abbandono e reciproco sospetto avvelenano ulteriormente la vita degli undici protagonisti dei racconti di questa raccolta.
Sono undici individui come tanti, che vivono le loro vite come le viviamo tutti, con fatica, preoccupazione, durezza, con qualche pizzico di felicità. Il ritmo dell’età contemporanea non ammette che questo, ma l’uomo non è fatto per vivere così.
Gli undici protagonisti hanno in comune la stessa visione della vita, non paga, non acquiescente, non indifferente. Tutti in ugual misura non riescono ad accettare l’ingiustizia che respirano e che non lascia scampo. Si ribellano attivamente, senza fare della ribellione una professione: sono ribelli dolenti, desiderosi che la vita torni a essere benevolente.