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Auritiana



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LE OPERE

La banca, la moneta e l'usura







Bruni Tarquini

LA BANCA, LA MONETA
E L'USURA


a cura di Pierluigi R. Antenucci

Prefazione e Postfazione di Giacinto Auriti


La banca, la moneta e l'usura

     Questo libro, sia pur con un linguaggio molto semplice (e forse proprio per questa sua qualità), ha l’ambizione di far conoscere un aspetto della finanza e dell’economia che è sempre rimasto nascosto nei luoghi oscuri del Palazzo, come qualcosa che non convenisse svelare al popolo. Ed è bene, invece, che il popolo sappia finalmente che lo Stato ha da tempo rinunciato alla propria sovranità monetaria in favore di un ente privato, qual è la Banca d’Italia; ha rinunciato, cioè, ad emettere moneta propria, con la conseguenza che, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, è costretto a chiedere in prestito oneroso le necessarie risorse finanziarie, indebitandosi nei confronti dell’Istituto di emissione. Ed è bene che sappia anche che questo inutile indebitamento si trasferisce necessariamente ai cittadini mediante la pressione fiscale. Pertanto, il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, anche perché essa acquista valore solo perché i cittadini l’accettano come strumento di scambio, e quindi solo a causa e in conseguenza della sua circolazione.
     Con l’avvento dell’Euro si è determinato poi un altro trasferimento della sovranità monetaria, questa volta dalla Banca d’Italia (così come dalle altre Banche nazionali di emissione) ad un ente privato sovranazionale, qual è la Banca Centrale Europea, che provvede a emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei secondo la stessa “filosofia” monetaria utilizzata prima dalle Banche centrali nazionali nei confronti dei rispettivi popoli e attuando i principi del più sfrenato liberismo previsti dal Trattato di Maastricht e successivi, che sono nettamente inconciliabili con quelli di opposta natura che ispirano la vigente Costituzione italiana e che sono riassunti specialmente nei suoi articoli 41, 42 e 43.
     Pertanto, la lettura di questo libro può legittimamente consentire al lettore diligente di trarne motivo per due constatazioni: la prima, di natura giuridica, che il potere monetario della BCE e i Trattati hanno svuotato l’assetto economico-sociale della Costituzione repubblicana all’insaputa del popolo “sovrano”, e perciò in modo chiaramente antidemocratico; la seconda, di natura politica, che nessuna seria riforma di carattere economico-sociale (anche per contrastare i negativi effetti della globalizzazione) avrà possibilità di successo, se lo Stato non recupererà preliminarmente la propria sovranità monetaria.




[ISBN-978-88-3305-380-6]

Pagg. 136 - Euro 11,00


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