L’Isola e il sogno infranto
della sua Autonomia speciale
È veramente irredimibile la Sicilia? Ultima tra le regioni europee in termini di sviluppo socio-economico, ma prima per il numero dei suoi abitanti che ogni anno sono costretti a partire per andare a trovare “fortuna” altrove. Un Terra, la Sicilia, che sembra non saper uscire dal pantano in cui si trova e che la vede stabilmente galleggiare, senza mai brillare, tra le pieghe della storia. Non a caso è la Terra di Pirandello, con tutti i suoi inspiegabili e misteriosi paradossi. Ricca all’inverosimile di un patrimonio architettonico, naturalistico, paesaggistico ed archeologico tra i pochi al mondo, dovrebbe poter, tranquillamente, vivere della sua bellezza e della sua storia ultramillenaria.
L’Isola si dimena, invece, perennemente in un perfido gioco fatto di luci e di ombre, dando più che l’impressione di non essere assolutamente capace di risollevarsi. Eppure nel 1946 la concessione, da parte del governo nazionale, dell’Autonomia speciale (al fine di rintuzzare i fremiti indipendentisti) aveva posto in essere le condizioni per cambiare, una volta per tutte, le sorti della Sicilia e dei siciliani. Tuttavia a distanza di settant’anni non c’è più spazio per le scuse e la dura realtà imporrà, in particolare alle nuove generazioni, delle scelte coraggiose e soprattutto una chiara rottura con il passato, spesso caratterizzato, purtroppo, dall’ingombrante presenza di una criminalità mafiosa capace di condizionare, a suo vantaggio, le scelte strategiche per il futuro dell’Isola.