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Giorgio Rimondi
IL SOGNO DEL VAMPIRO
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Alla fine del XIX secolo, quasi contemporaneamente, furono pubblicati l'ultimo grande romanzo gotico e la prima indagine moderna sul mondo onirico: Dracula di Bram Stoker e L'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud.
In modi diversi ma convergenti entrambi gli autori hanno fatto irruzione nel cuore del positivismo mostrando come i fatti, compresi quelli onirici, non sono forme inerti ma in movimento, e non se ne stanno in attesa di venire inseriti in un racconto teleologico. Hanno intuito che il passato non è un insieme di cose fissate una volta per sempre ma un concentrato di speranze e desideri, che la memoria è intessuta di vuoti e il tempo di latenze, e che il sognare partecipa della storia.
Mettere Freud con Stoker significa credere che il tempo psichico alteri il tempo storico. Poiché nella storia, come nella vita psichica, non ci sono distruzioni assolute, di cui non resti qualche traccia o qualche impronta che sopravvive al tempo e continua a interrogare il presente. Se infatti il XIX secolo ha fissato la fisionomia del vampiro una volta per tutte, identificandola nel nome di Dracula, lo psichismo contemporaneo continua a segnalare le sopravvivenze di quel nome, il suo non volersi estinguere.
[ISBN-978-88-7497-925-7]
Pagg. 96 - € 9,00
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