La vita di una piccola comunità alpina, con le sue vicende, è partecipe e testimone della storia dall’Età della Pietra fino al Medioevo. Nasce un senso di identità, di comunione con la propria terra. La piccola comunità entra a far parte del regno del Norico, amico di Roma. Al crollo dell’Impero, l’opera di San Severino assicura che la graduale germanizzazione delle vallate non spezzi il legame con Roma, che non è più quella dei Cesari ma quella della Chiesa. È l’alba di un nuovo popolo, l’alba dell’Austria. Le generazioni si succedono. Fra episodi tristi e gioiosi, comici e tragici, atti di coraggio e tradimenti, la vita va avanti nonostante ogni difficoltà. Al centro della scena le nonne, custodi della memoria e costante sostegno spirituale e materiale. Epicentro della narrazione è il villaggio di Wiesenberg (il “Prato alto” o “Prato montano”), ma i personaggi si spostano: li ritroviamo a operare e combattere per l’Europa e fino a Gerusalemme. Qualche volta sono costretti ad emigrare ma, se non essi, i loro discendenti ritrovano spesso la strada del Prato alto.