Il flâneur di questo libro č frutto di suggestioni provenienti dalla flânerie piů accreditata, da Socrate a Charles Baudelaire, da Giovanni Verga a Edgar Allan Poe, da Rainer Maria Rilke a Walter Benjamin, a Renato Caccioppoli ecc.
Con negli occhi le sculture di Nathan Sawaya e nelle orecchie il suono di un assolo per flauto traverso e profondissima quiete – e magari gli accordi e le parole del flâneur in frac di Domenico Modugno –, Franco Ferrarotti č il protagonista di cinque atti unici, da altrettanti punti di osser-vazione, mentre un flâneur fuma la pipa e osserva dubbioso la scena, da deuteragonista.
Gli zolfanelli accendistorie del flâneur gettano pertanto una luce “al-tra” sul rigore e sulla versatilitŕ della scienza sociologica ferrarottiana e invitano il lettore, piromane appassionato, ad accendere nuovi zolfanelli per ulteriori fumate di pipa.