Dopo la Rivoluzione Francese, gruppi di monarchici fedeli ai Borbone, nel tentativo di ristabilire la monarchia assoluta e per opporsi alle restrizioni imposte al culto cattolico, insorgono contro il nuovo governo. Sono i “Bianchi” Sciuani, definiti dai loro detrattori fanatici “banditi” e superstiziosi al limite dell’idolatria, capeggiati dal marchese Alphonse de Montauran, soprannominato le Gars, che con tattiche di guerriglia combattono i “Blu” rivoluzionari, guidati dal vecchio comandante Hulot, anche dopo la salita al trono di Napoleone Bonaparte e la nomina a Primo Console (1804).
Per sopprimere la sciuaneria e catturare il comandante monarchico, il ministro Joseph Fouché manda in Bretagna la signorina Marie de Verneuil, tanto bella e irresistibile, quanto dolce e sfortunata nei suoi nobili sentimenti e aspirazioni. Questa presenza femminile cede al potere dell’Amore, imperioso e sublime, ma contemporaneamente si trastulla nell’impossibilità di viverlo, contrastata dagli obblighi sociali.
Fra descrizioni paesaggistiche e spiegazioni storiche sulla Bretagna, Balzac esibisce un ventaglio di sentimenti umani, restituendo una molteplicità di sensazioni sotto l’egida dell’imprevedibilità.