Questo libro ricostruisce, in una chiave attualizzante, la vicenda politica ed esistenziale di un “anarco-fascio-comunista”, Pierre Drieu La Rochelle, che è stato “profeta” della crisi dell’Europa. Inquieto testimone della decadenza moderna dell’Europa, Drieu La Rochelle ha creduto che il totalitarismo politico, rosso e/o nero, potesse riaprire la via del recupero della Tradizione attraversando il deserto nichilista della modernità per ritrovare lo Spirito alla fine del percorso.
Fu una speranza alla quale milioni di uomini tributarono fatiche e sacrifici. Il crollo delle illusioni, quando il totalitarismo mostrò il suo vero volto, ha travolto quella speranza, in sé onestamente nutrita, e con essa coloro che, come Drieu La Rochelle, la alimentarono eroicamente e tragicamente.
Ripercorrere l’inquieto percorso esistenziale e politico di Drieu La Rochelle vuole essere occasione per comprendere anche le illusioni del dopoguerra, in particolare di quelle del cattolicesimo liberale, quando mancò l’intuizione, che invece fu propria di Drieu La Rochelle per la quale il “totalitarismo” non è solo quello statuale, conosciuto nella modernità, ma è capace di assumere forme libertarie e virtuali, non per questo meno oppressive, più adatte al post-moderno. Forme nuove e inedite, quelle della “quarta rivoluzione industriale”, magnificata, con i toni dell’apoteosi millenaristica, dal potere finanziario apolide e dai media al suo servizio. Forme nuove che, tuttavia, sono l’esito ultimo e maturo delle vecchie forme.
Si tratta del “totalitarismo della dissoluzione” molto più capace di dominio dei precedenti hitleriani e staliniani. Un neo-totalitarismo in veste liberale, libertaria e globalista che coincide con la “società liquida” dei nostri anni.