Sono sempre stato molto legato alle mie radici. Sono fiero di essere nato e cresciuto a Lavenza. Ho girato il mondo, ma alla fine sono sempre tornato qui, all’ombra del suo glorioso castello. Da tempo, la mia è una piccola cittadina di provincia, abbarbicata sull’Appennino tosco-romagnolo, ma conserva viva più che mai la consapevolezza del suo passato glorioso, carico di arte e di storia. Questo è il lato “solare” del suo fascino, che altri, coi quali non oso competere, hanno divulgato con rigore e dovizia storico-scientifica, nonché con la necessaria brillantezza espositiva.
Io piuttosto, credo da parte mia di poter dare un contributo personale a tratteggiare la parte per così dire “lunare” di Lavenza. La storia misteriosa e segreta di questa località, che nel corso dei secoli ha visto più volte incrociarsi leggenda e realtà storica, in cui più di una volta il meraviglioso e il fiabesco hanno “preso alloggio” all’interno delle nostre mura. In questa mia indagine, ho scoperto che nulla a Lavenza è impossibile e che questo piccolo territorio è in grado di regalare molte più sorprese di quelle che ho avuto e di cui ho reso partecipi i miei lettori nei miei reportage dal mondo, per conto del “Corriere Adriatico”.