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Mirko Pedale
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Mirko Pedale è nato a Milano nel 1975, dove vive tuttora. Ha un diploma di maturità magistrale e lavora come ripartitore in un ufficio postale.
Grazie alla sua fervida immaginazione, fin da bambino era in grado di inventare su due piedi storie incredibili che poi raccontava ai suoi esterrefatti interlocutori, o che utilizzava come spunto per giochi fra amici.
Scrivere diventa una conseguenza quasi necessaria e a soli undici anni si lancia in alcune velleitarie imprese narrative: una storia romanzata della spedizione militare di Alessandro Magno in India, e una sorta di “Divina Commedia” contemporanea. Le opere restano incompiute.
Negli anni successivi abbozza altri due romanzi storici ambientati durante la prima guerra mondiale e il medioevo russo, finché a diciotto anni arriva la svolta, con la lettura appassionata di Edgar Allan Poe e Stephen King, che gli permette di affinare lo stile e la costruzione della suspense tipiche della letteratura fantastico-orrorifica.
Altre letture e non soltanto di genere (Dino Buzzati, Oscar Wilde, Lovecraft, solo per citarne alcuni), gli permettono di arricchire il suo stile e gli forniscono nuove tematiche narrative, aiutandolo a crearsi un registro espressivo sempre più personale e un genere più congeniale, il racconto.
Nel 2000, in un concorso indetto dal dopolavoro postale, il suo racconto “Premonizione” riceve una menzione speciale e viene inserito nell’antologia dei finalisti in seguito pubblicata dall’editore comasco Virginio Manna.
Altri quattro racconti compaiono su un sito internet, e nel 2004 il racconto “Il perpetuo duello” viene pubblicato all’interno dell’antologia Spiragli 56 dall’Editrice Nuovi Autori di Milano.
Nel 2006 pubblica la raccolta di racconti La morte in abito da sposa (Tabula fati, Chieti) e nel 2009 Le cronache di Lavenza (Solfanelli, Chieti), cinque romanzi brevi legati ad una immaginaria cittadina sull’Appennino Tosco-Romagnolo.
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