Apprezzato slavista, giornalista e critico letterario, Domenico Ciampoli nasce ad Atessa il 23 agosto 1852. Figlio di modesti impiegati, compie i primi studi a Chieti, Vasto, Sulmona e L’Aquila. Si laurea in Lettere a Napoli.
Professore universitario prima a Sassari, poi a Catania, oltre che scrittore Ciampoli, senza mai abbandonare gli studi e le ricerche sulla propria regione, si dedica all’attività di traduttore dalle lingue slave (soprattutto dal russo) e dalle lingue classiche.
Nel 1880 pubblica Racconti abruzzesi e Fiabe Abruzzesi. Nei due anni successivi, per affinare le sue naturali doti di novelliere, Ciampoli si dedica agli studi dei classici italiani, dal Boccaccio, al Bandello e al Lasca. Nel 1882, esce la raccolta di novelle Trecce nere, accolta con molto favore dalla critica, a cui seguirono, nel 1884, Cicuta e il romanzo Diana, una tragica storia d’amore ambientata questa volta tra la borghesia abruzzese. Nel 1890 all’Abruzzo vengono dedicati due volumi di novelle intitolati Fra le selve. Nel 1889 pubblica Roccamarina (Milano), cui seguono L’invisibile (Roma 1896) e Il barone di San Giorgio (Milano 1897).
Negli ultimi anni della sua esistenza Domenico Ciampoli si dedica all’attività di erudito letterato. Muore a Roma il 20 marzo 1929.