In quasi due secoli di vita il Carlismo, poiché profondamente radicato nella società spagnola, ha creato partiti e sindacati, ha pubblicato libri e periodici, ha affrontato competizioni elettorali ed ha combattuto tre guerre civili e la Cruzada contro la Repubblica.
A livello internazionale, il Carlismo fa parte della “famiglia” controrivoluzionaria, come la Vandea e il Sanfedismo, il Miguelismo portoghese e il “brigantaggio” antiunitario duosiciliano, con cui il Carlismo ebbe stretti rapporti.
Ma, mentre le altre insurrezioni controrivoluzionarie sono storicamente datate, il Carlismo ha permeato la società spagnola (e non solo) e, pur sconfitto militarmente e numericamente ridotto, è presente anche ai nostri giorni, distinguendosi in modo netto da tutti gli altri simili movimenti europei.
La sua sopravvivenza non significa però immutabilità, poiché ha saputo adattare alle necessità dei nuovi tempi i propri principi di fondo – questi sicuramente immutabili – sintetizzati nel quadrinomio «Dio, Patria, Fueros e Re», dove i Fueros rappresentano il diritto naturale e le consuetudini locali e non a caso precedono lo stesso Re.