Il presente volume di scritti su Modigliani, curato da Antonello Tolve, è un omaggio al grande maestro livornese – contemporaneo di Picasso e di Apollinaire – che seppe riprendere in mano la storia dell’arte italiana con lo scopo di recuperare alcune linee guida utili alla costruzione del nuovo.
Genio «maledetto» ossessionato dalla figura disadorna, da «splendide modelle» che mostrano emozioni di natura spirituale e artistica oltre che carnale e appassionata, Modigliani fu attento a decifrare le temperature roventi dell’avanguardia, di quei «giardini d’utopia» che hanno intrecciato l’arte ai brani fragili del quotidiano.
Si tratta di sette interventi critici, affini e a volte apparentemente divergenti, ritenuti significativi, al di là della cronologia, per lo spessore riflessivo con cui ripercorrono analiticamente l’attività creativa del futuro «principe di Montparnasse», di colui che trasfuse nei corpi femminili, dal volto al nudo, la propria mistica preghiera davanti all’ignoto.
Additare oggi la sua figura non vuol dire riscattare, a distanza di tempo, un intellettuale lasciato in ombra o ignorato dalla critica. Significa piuttosto mostrare l’inarrestabile modernità ed energia di un’esperienza artistica che Montale definì «integrale» e che continua ad affascinare non solo studenti e studiosi ma anche lettori meno esperti in materia d’arte.