Walter Benjamin suggerisce che lo scopo di ogni romanzo sia quello di “distruggere le sue figure”. Difficile stabilire se Giovanni Verga la pensasse allo stesso modo: è però impossibile trascurare il numero di personaggi che, dalle sue prime produzioni letterarie ai romanzi della maturità, passano a miglior vita. A partire da questo spunto e attraverso specifici strumenti d’indagine, il libro si propone come studio e analisi delle morti verghiane, in relazione alle opere più e meno famose dell’autore catanese. Cosa rappresentano le sparizioni di Malpelo, dei membri della famiglia Toscano nei Malavoglia, l’agonia del protagonista del Mastro don Gesualdo? La ricerca non solo tiene conto delle rispettive strutture testuali e delle fondamentali coordinate antropologiche del Verga, ma fa leva anche sulla concezione del mondo dell’autore e sulle testimonianze relative a famiglia, affetti personali, denaro, lutti domestici desumibili dalle sue lettere.