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Alessandro D'Ascanio
STORIA DELL'A.L.B.A.
Un tentativo autarchico di politica petrolifera nell’Italia dei primi anni Quaranta
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Nel corso del 1941, nel pieno della drammatica partecipazione dell’Italia al secondo conflitto mondiale, IRI e AGIP furono incaricati dal regime fascista di installare un impianto di estrazione di oli combustibili sulla Maiella, nel cuore del bacino minerario asfaltifero abruzzese.
L’apparato logistico delle forze armate reclamava un urgente bisogno di carburante dal momento che gli allineamenti strategici della guerra avevano tagliato fuori l’Italia dal greggio di provenienza mediorientale. Si decise allora di investire denaro pubblico nella costituzione dell’ALBA (Azienda lavorazione bitumi asfalti), una specifica struttura aziendale, controllata dai due enti cardine dell’interventismo economico statale, cui si conferì la difficile missione di sperimentare una nuova tecnologia di trattamento delle rocce asfaltiche per l’estrazione di oli.
L’ambizioso tentativo, nel breve volgere di un biennio, fu bruscamente arrestato dal deflagrare inarrestabile delle operazioni belliche sul suolo nazionale e dall’occupazione tedesca degli impianti in costruzione. Nel dopoguerra, il sito individuato sarebbe stato lasciato nel più completo abbandono.
Nonostante tale fallimentare epilogo, la ricostruzione della vicenda dell’ALBA, oltre a permettere di osservare il processo di razionalizzazione del bacino minerario della Maiella messo in atto dal regime fascista, consente di analizzare in concreto un caso di politica industriale gestito da IRI e AGIP nelle particolari forme che l’intervento pubblico in economia assunse nell’Italia del tempo, tra velleità corporative, propositi autarchici, incentivi e vincoli dell’economia di guerra.
[ISBN-978-88-7497-792-5]
Pagg. 184 - € 14,00
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