Italia “potenza” imperialista in Africa. Con questo breve saggio, Marco Iacona indaga le vicende fallimentari della politica coloniale italiana nel periodo liberaldemocratico, dal 1882 al 1922, cioè dall’acquisizione della baia di Assab sulla costa meridionale del Mar Rosso (inizio di una lunga e complessa vicenda coloniale), alle origini dell’era fascista.
Le scelte e dei governi sottoposti alla guida di Francesco Crispi e di quelli presieduti da Giovanni Giolitti, nei modi, tuttavia, non si paleseranno affatto diverse rispetto alle opzioni del ventennio fascista. Uno dei giudizi finali di una vicenda che non ha mai smesso di far notizia, sarà infatti quello di un’Italia liberale che, in Africa, farà proprie le stesse opere di “convincimento” di una sorella fascista che, non troppo tardi, avrebbe occupato un posto che riteneva il “proprio”. Così gli annunci mussoliniani del 5 maggio del 1936, relativo alla cessazione della guerra d’Etiopia e quello successivo del 9 maggio, proclamazione del’impero “sui colli fatali di Roma”, non faranno altro che “consacrare” una vicenda di lacrime, sangue e sudore, di fatto lunga più di mezzo secolo.