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Paola Bianchini
(1962-2020)
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Paola Bianchini, già assegnista di ricerca presso
l’università di Perugia prima in Estetica e poi in Filosofia
teoretica, dopo essere stata assistente di Anna
Giannatiempo, lavora da tempo nei processi di personalizzazione
in medicina finalizzati al miglioramento delle
risorse umane e allo studio fenomenologico in campo di
salute mentale. Si è dedicata a studi sull’estetica di
Heidegger, di Proust, di Beckett e di Emily Dickinson e ad
altri temi di carattere filosofico. Si occupa di ricerca
filosofica-fenomenologica applicata alle patologie dei disordini
alimentari. Fa parte del Comitato scientifico
SIRIDAP, Società scientifica dei disturbi alimentari e del
peso.
Attualmente collabora con la struttura residenziale
di Todi Palazzo Francisci, della Usl n. 1 dell’Umbria, il
primo centro pubblico esistente sul territorio nazionale
per la cura e la riabilitazione dei Disturbi del Comportamento
Alimentare (DCA), centro pilota a livello internazionale
dove conduce da oltre dieci anni, all’interno dell’équipe
terapeutica multidisciplinare, gruppi di pedagogia
genitoriale e sostegno alle pazienti su aspetti psicosociali.
È coordinatore scientifico dell’équipe nei progetti
di prevenzione in campo di salute mentale, sul disagio
giovanile e DCA, per l’Associazione «Mi Fido di Te».
È autrice di numerosi saggi e pubblicazioni sia in
opere collettanee sia in riviste, oltre che redattrice della
rivista di Filosofia estetica e spiritualità moderna «Davar»,
edita da Diabasis. Ha scritto nel 2006, in collaborazione
con Laura Dalla Ragione, il volume Il cuscino di Viola, con
un’introduzione di Erri De Luca, un testo d’indagine ai
confini tra filosofia e psichiatria, in cui ha curato gli
aspetti esistenziali legati al disturbo alimentare. Ha
pubblicato nel 2010, con il Ministero delle Politiche giovanili,
in collaborazione con Laura Dalla Ragione e con altre
due studiose, Il coraggio di guardare, un volume sulla
prevenzione DCA. Ha scritto inoltre, nel 2008, una guida
per familiari, genitori, insegnanti e pazienti DCA, Il vaso
di Pandora, e, nel 2011, un testo a sostegno della genitorialità
in campo DCA, Universi confusi. È presente in
pubblicazioni internazionali in lingua inglese.
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