Ogni evento, anche minimo, di questo libro è arricchito da una messe di notazioni paesistiche, filtrate dall’occhio attento e partecipe dell’autore.
Il tempo degli eventi è dilatato, una sorta di musica accompagna l’andare del Nostro, nella cui mente il pulsare di un treno diventa un susseguirsi armonioso di battiti e sussulti, di dattili e di spondei, di rime, allitterazioni, assonanze. Il gioco tra stimoli sensoriali e immaginazione crea empatia tra l’autore e la realtà che descrive, ma anche con il lettore, il quale sta al gioco, si lascia condurre dalla propria immaginazione, crea in sé spazi di pensiero per poi tornare alla pagina scritta con rinnovato interesse.
L’autore scopre dietro le immagini della realtà banale e quotidiana valenze segrete, insospettate quasi. E il linguaggio accompagna con straordinaria efficacia questo cammino: l’aggettivazione è preziosa, a tratti sontuosa, i periodi sono costruiti con rimandi e schemi classici, il lessico è ricchissimo.