Edizioni Solfanelli

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il Voltaluna



L'AUTORE

Bio-Bibliografia



LE OPERE

Maestro Domenico







Narciso Feliciano Pelosini

MAESTRO DOMENICO

Presentazione di Gianandrea de Antonellis


Maestro Domenico

     Vivere il Risorgimento non giorno per giorno, abituandosi alle novità, ma tutto d’un colpo, addormentandosi nel sereno Granducato di Toscana e risvegliandosi nel massonico Regno d’Italia, alla vigilia della presa di Roma. Questo capita al buon Maestro Domenico: e l’onesto falegname, da buon cattolico, non può che rimanerne sconvolto.
     La Rivoluzione può non essere interamente sanguinaria: spesso riesce a raggiungere il proprio scopo attraverso una serie di piccoli atti, eventualmente supportati da qualche grande evento violento e sanguinario. Ciò è accaduto con la rivoluzione dei costumi (il ’68) e con la Rivoluzione italiana, più conosciuta come Risorgimento: l’atto violento (l’invasione garibaldina e la conseguente discesa dell’esercito piemontese) era stato preceduto, fu accompagnato e sarebbe stato seguito da una serie di azioni, di prese di posizione culturali, di mode, di battage propagandistico, di leggi che aveva contribuito a cambiare la mentalità della popolazione e che permise di far percepire una guerra di aggressione come una lotta popolare di liberazione. Manzoni stesso contrappose la Rivoluzione italiana a quella francese proprio sottolineandone la mancanza di eccessiva violenza. Solo mutamenti graduali accettabili dalla maggior parte della popolazione italiana.
     Ma come sarebbe stata percepita se, anziché in dieci anni, i cambiamenti fossero stati imposti nel giro di una settimana? Un simile scenario viene immaginato dal romanzo Maestro Domenico: il sonno prodigioso del protagonista gli permette un giudizio più obbiettivo di quello dato dai suoi compaesani, “mitridatizzati” da uno stillicidio di innovazioni e quindi incapaci di percepirle nella loro reale complessiva portata.



[ISBN-978-88-89756-43-0]

Pagg. 128 - € 10,00





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