Si può cavare la storia da un diario? Molti precedenti ci dicono di sì: si può scrivere la storia come testimonianza privata, specie quando si è di fronte ad un avvenimento grandioso come una guerra o, nel caso di questo libro, una pandemia.
Si può fare letteratura calando un diario nella forma del racconto? Anche qui i precedenti si moltiplicano e anche di questo non mancheranno esempi in queste pagine: vi si troveranno sensazioni intime e pubbliche indignazioni, gusti e disgusti per questo o quel libro, questa o quella serie tv, questo o quel protagonista delle cronache.
Ci saranno “pensierini” sulla politica e la religione, la famiglia e la scuola, lo sport e l’amore, i giovani e i vecchi, le piante, gli animali e le stagioni; ci sarà persino un accenno alla poesia, e qua e là faranno capolino le speranze e i timori – pubblici e privati – per il dopo, ma questa sarà un’altra storia.
Protagonista sarà la casa, assurta per settimane a microcosmo protettivo, ma claustrofobico, e allora l’Autore parlerà della sua casa, della sua famiglia e della sua città, perché se vuoi essere universale, devi parlare delle cose che conosci e quindi del tuo “particolare”.