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Leonard Cline

LA STANZA BUIA

Traduzione e Presentazione
di Fabrizio Sandrelli


La stanza buia

     Sulle alture che delimitano il corso dell’Hudson, nei dintorni di New York, sorge l’antica dimora di Mordance Hall. Strani personaggi vi abitano: Richard Pride, un aristocratico settantenne, la moglie Miriam, avida lettrice di Baudelaire e appassionata di astrologia, Janet, la giovane figlia irrequieta, Wilfred Hough, lo stralunato segretario, due serve adepte del vudù e Tod, il sinistro cane da guardia.
     È in questa cornice decadente che appare all’improvviso il musicista trentenne Oscar Fitzalan, incaricato di assistere il padrone di casa nelle sue misteriose ricerche. Pride, difatti, è convinto che con l’aiuto della musica e di altri stimoli psico-sensoriali sia possibile far riemergere dalla “stanza buia” della memoria tutti i ricordi e i singoli momenti dell’esistenza di un individuo. Egli, inoltre, ha raccolto in un archivio labirintico un’immensa documentazione sui vari momenti del proprio passato. Oscar verrà coinvolto ben presto in un’ambigua relazione sentimentale con Janet e Miriam e nella rete di intrighi che lega l’uno all’altro gli abitanti di Mordance Hall. Quanto a Pride, la sua ricerca, dopo averlo portato alla scoperta della cosiddetta memoria ancestrale, lo condurrà alla sua completa degradazione e autodistruzione.

     Con un ovvio riferimento a Poe e con una scrittura caratterizzata dall’uso frequente di preziosismi e arcaismi lessicali, Leonard Cline (1893-1929) sfrutta molti dei cliché e delle situazioni del romanzo gotico, ambientando questo genere letterario nell’America degli anni Venti del Novecento. Uno dei primi estimatori di The Dark Chamber fu H.P. Lovecraft che riprese nella propria narrativa alcuni dei temi caratteristici del romanzo di Cline.


[ISBN-978-88-7497-762-8]

Pagg. 200 - € 15,00





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