La minoranza che decide miracoli, vita,
e – soprattutto –
la morte della Nazione italiana
Presentazione di Giuseppe Sanzotta
Il Feudo è una metafora, è un simbolismo, da sempre efficace per descrivere i fenomeni sociali. Ma è anche studio di una realtà presente da ottant’anni circa. Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, questa strana ma decisiva minoranza elitaria ha preso in mano le redini della Nazione Italia. Praticamente da ogni punto di vista: politico, culturale, etico, identitario. Decide cosa sia giusto e cosa sia sbagliato a prescindere dalle elezioni. E la strada a cui sta conducendo, attraverso le sue mille sfaccettature, è la morte. Considerata la miriade di aspetti che lo contraddistinguono, definire compiutamente ed esaustivamente il Feudo è pressoché impossibile.
In questa analisi ci siamo concentrati sugli aspetti principali, augurandoci che lo spunto sia di stimolo per approfondimenti futuri. Cattolici, marxisti e tradizionalisti si fondono in questo percorso trasversale e rigorosamente elitario, passato attraverso tre anni fondamentali: il 1945, il 1968 e il 1989. Tre momenti storici che definiranno e consolideranno un potere che non ha nulla a che fare con le elezioni e la democrazia. L’Italia è controllata e diretta a dovere verso la tomba, ma chi decide a riguardo non rappresenta assolutamente la sua essenza.