La storiografia che si è occupata delle Due Sicilie ha presentato, per lungo tempo, un Regno isolato dallo scacchiere internazionale ed incapace di risolvere gli atavici problemi endemici, in primis lo strapotere baronale.
Questo saggio, attingendo a fonti di prima mano e di autorevoli diplomatici statunitensi, racconta la biografia di un abilissimo funzionario alla corte di Ferdinando II di Borbone: il pugliese Giuseppe Mario Arpino nato a Modugno, in Terra di Bari e che seppe mirabilmente assolvere gli incarichi a cui fu destinato: a Londra, a Palermo (dove intervenne per impedire, ad un giovane Francesco Crispi, un tentativo di truffa), a Napoli ma, soprattutto, siglare con gli Stati Uniti d’America un importantissimo Trattato Commerciale che, nelle intenzioni del governo napoletano, avrebbe ridimensionato il predominio politico e mercantile inglese. Poche ore dopo la conclusione dell’accordo, Arpino morì improvvisamente.
Il saggio, inoltre, non tralascia nemmeno le vicende sentimentali dell’Arpino che sposò una poetessa siciliana, anch’essa morta prematuramente, e discendente del famoso pittore palermitano Velasco.