Questo saggio di Paolo Casotti, “berlingueriano” divenuto “craxiano”, esce in prossimità del Gennaio 2021; periodo denso di aspettative e “congiunzioni astrali”.
Le prime, riguardano i possibili sviluppi, conseguenti al grande rimescolamento di forze, in atto nella politica italiana.
Le seconde, fanno riferimento alla storia: il 19 gennaio 2021 ricorre il ventunesimo anniversario della morte di Bettino Craxi e, due giorni dopo, si ricorda il centenario della nascita del PCI, a seguito della scissione, operata nel corso dell’assemblea socialista di Livorno
Due eventi profondamente connessi, perché quello che è successo in 100 anni di storia, avrebbe dovuto condurre già da tanto tempo, il popolo della sinistra, a prendere atto che quello di Livorno fu un tragico errore, e a riunire, quello che allora fu diviso.
Se questo progetto avrà un nome, sarà quello di unità socialista; la ricomposizione della sinistra, sotto la guida dei socialisti, che è stato il motivo più profondo che ha ispirato l’intera esistenza di Bettino Craxi.
La sua intuizione più grande.
Avere impedito che l’unità socialista si realizzasse, è il debito che l’Italia ha con Bettino Craxi.