BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

L’artificio contro la natura nel mondo di Baudelaire







Francesco Orlando


Francesco Orlando

     Francesco Orlando (1934-2010) è stato francesista e teorico della letteratura di rilievo internazionale. Ha insegnato a Pisa, Napoli, Venezia. La sua prima formazione ha luogo a Palermo in maniera poco canonica. Qui frequenta le lezioni private di un grande maestro non accademico, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Di quegli incontri ha raccontato a due riprese in Ricordo di Lampedusa (1963) e Da distanze diverse (1996), prima di dare una lettura del capolavoro di cui aveva battuto a macchina una prima versione. La frequentazione di Lampedusa segna la personalità del futuro grande studioso. Del modello di Tomasi, Orlando sembra aver introiettato la convinzione che le civiltà si rispecchino in un certo numero di testi letterari eminenti, l’interesse per la storia e l’importanza attribuita all’internazionalità. Grazie alla moglie dello scrittore, la psicanalista Alessandra Wolff-Stomersee, il futuro autore di Una teoria freudiana della letteratura entra in contatto con la psicanalisi.
     Trasferitosi a Pisa, si forma come francesista sotto la guida di Arnaldo Pizzorusso. I suoi primi studi più originali contengono numerosi punti fermi dei libri a venire. Se in Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici (1966) è evidente l’influenza di Erich Auerbach, nei saggi su Baudelaire, Mallarmé e Proust sperimenta un connubio originale tra psicanalisi, marxismo e close reading, a cui si aggiunge presto uno strutturalismo sui generis. Nel quindicennio successivo concepisce i libri che finiranno per costituire un ciclo dove propone un uso della psicanalisi esclusivamente logico e retorico, condannando gli psicologismi e i contenutismi ripetitivi di tanta critica psicanalitca. Al centro della sua proposta metodologica c’è l’idea della letteratura come sede istituzionalizzata di un ritorno del represso, capace di dar voce a tutto ciò che incontra diffidenza, rifiuto, condanna. Su questo postulato si fonda anche il capolavoro dello studioso Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura, del 1994, una vasta inchiesta sulla rappresentazione letteraria del «non-funzionale» nella tradizione occidentale. Accanto all’attività di critico e di teorico letterario Orlando ha sempre coltivato il secondo mestiere di musicologo. Importanti i suoi studi sul prediletto Wagner e preziosi i suoi numerosi programmi di sala per la Scala di Milano e il Comunale di Firenze. È autore anche di un romanzo, La doppia seduzione, pubblicato nel 2010.
     Tra i suoi libri maggiori ricordiamo Ricordo di Lampedusa (1963), Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici (1966), Lettura freudiana della «Phèdre» (1971), Per una teoria freudiana della letteratura (1973), Lettura freudiana del «Misanthrope» (1979), Illuminismo e retorica freudiana (1982), Le costanti e le varianti (1983), e il romanzo La doppia seduzione (2010).




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