Questo saggio descrive ciò
che fu l’Eritrea al tempo degli
Italiani, offrendo un quadro d’insieme delle realizzazioni effettuate dal governo italiano e dai
nostri connazionali.
Il colonialismo non fu tutto
“rose e fiori”, ma in Eritrea le cose
positive superarono di gran lunga quelle negative. Le ricerche,
gli studi, gli esperimenti, le opere compiute non solo all’inizio,
ma per tutto l’arco della presenza
italiana in Eritrea, rappresentano la testimonianza più concreta,
o meglio ancora, la passione con
cui l’Italia riuscì a trasformare
un territorio per la maggior parte
incolto e abbandonato in uno dei
paesi più belli e, per quel tempo,
più progrediti del mondo.
Gli italiani che trasferirono
la loro vita, i loro beni, le loro
aspettative in quella terra d’Africa lo fecero con coraggio, per
creare qualcosa di nuovo e di
buono a favore non solo di loro
stessi ma di quelle popolazioni.
Importantissimi, nell’opera
svolta dall’Italia, furono i buoni rapporti immediatamente instauratisi tra Eritrei e Italiani:
infatti i nostri connazionali entrarono in Eritrea senza colpo
ferire e molte furono le tribù o
le etnie che volontariamente si
posero sotto la protezione del
nostro governo.
L’Italia impegnò ingentissime somme per lo sviluppo della
colonia primogenita: quel meraviglioso “pezzo d’Africa” fu infatti per gli Italiani il proseguo
e il completamento della loro
propria terra.