Due saggi differenti per analizzare la produzione dialettale abruzzese di Gabriele d’Annunzio. Licio Di Biase ripropone poesie e lettere dialettali del Vate corredandole di notizie storiche e di opportune riflessioni sulla Pescara del tempo; l’intervento di Daniela D’Alimonte, che mancava agli studi dannunziani, per la sua impostazione rigorosamente linguistica, apporta un contributo definitivo all’analisi delle scritture dialettali del poeta. Proposte preziose entrambi, che concorrono a fare luce sui legami di d’Annunzio con volti e nomi della sua trasognata nostalgia abruzzese.