Pubblicato nel 1861, Silas Marner è un romanzo che intreccia la “storia leggendaria” di un’Inghilterra preindustriale, ancora dedita a sortilegi e superstizioni, con la vicenda umana del tessitore Silas Marner che, tradito dal suo migliore amico, è costretto a fuggire verso plaghe sconosciute in seguito all’ostracismo della propria congregazione religiosa che lo accusa di furto. Una volta a Raveloe, grazie all’incontro con la piccola Eppie, Silas ridarà ordine ai frammenti della sua vita divenendo un abitante da tutti rispettato e benvoluto. Romanzo favoloso e realistico al tempo stesso, Silas Marner rivela il grande talento di George Eliot che, non meno dei suoi capolavori, riesce a costruire un intreccio avvincente che, in trasparenza, mostra una serie di allusioni a Bunyan e a Wordsworth. Incentrata sulle oscillazioni tra il bene e il male, quest’opera mira a mettere in evidenza come la solidarietà e il dialogo siano parte imprescindibile dell’orizzonte morale di ogni essere umano.