Dopo oltre due secoli dalla morte ci sono evidentemente ancora studiosi che riconoscono a Joseph de Maistre (1753-1821) il valore che merita, quello cioè di un vero maestro di saggezza, di rigore morale e di acume politico.
Il curatore di questo nuovo volume che, come i precedenti, riprende fin dal titolo l’importante opera Le serate di San Pietroburgo, o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza (1821), è un giornalista e saggista che, per le proposte, gli autori, le idee e le battaglie che “attualizza” e rilancia nel solco del pensiero del Conte savoiardo è da annoverarsi fra i “proscritti” della dittatura del relativismo.
Come rilevato da Marcello Veneziani in un saggio significativamente pubblicato su una rivista ungherese, il Pensiero Unico «demonizza o delegittima le culture avverse, di tipo cattolico, conservatore, tradizionale o nazionale. Innalza cordoni sanitari per isolare i non allineati, squalifica le culture di destra, bollate ieri come aristocratiche e antidemocratiche, oggi come populiste e razziste-sessiste; da alcuni anni preferisce fingere che non esistano, decretando la morte civile dei suoi autori».
Provando ad uscire dall’esilio interiore, gli autori di questo volume continuano però a seguire nella prospettiva del diritto naturale e cristiano alcuni dei temi etici fondamentali dei tempi attuali, dall’eutanasia all’aborto, dall’attacco alla famiglia e alla natalità alla libertà educativa e d’espressione, per “dichiarare guerra” a 360 gradi al politicamente corretto.