Pensare non è un hobby. E non è nemmeno l’esclusiva attività riservata agli intellettuali. Pensare è la condizione di ogni essere umano. Platone nel Cratilo fa derivare il termine greco ànthropos dal verbo anathréin, che significa “percepire”, “accorgersi”. A differenza degli animali, l’ànthr-opos nel momento in cui vede (òpos) è anche capace di (anathréin) rendersi conto di ciò che ha visto. Questo è un libro per pensare, per rendersi conto e, dunque, è un libro per ogni essere umano.
Il male di vivere si presenta e si diffonde nelle nostre città con effetti patologici: paura, ansia, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, ossessioni, isolamento, confusione, violenza, depravazione. Qualcuno prova a vendere il farmaco della felicità nel motto “lotta, produci e godi”. Questo pharmakon però risulta un veleno, una sostanza tossica per l’anima e mai la medicina che guarisce.
Tornare a pensare è un percorso di guarigione perché ci fa vivere pienamente la nostra vera natura umana, ci stimola a fare luce per vedere oltre ciò che appare, ci dà coscienza di ciò che siamo e di chi realmente vogliamo essere.
L’autore, dopo 30 anni di insegnamento della filosofia nei Licei, condivide 30 brevi riflessioni che nascono da 30 Parole, di 30 illustri Filosofi, e lo fa con originalità narrativa e una grande concretezza esistenziale perché la filosofia è l’attività più concreta che appartiene all’uomo.