Ottilie: Un idillio settecentesco (Ottilie: An Eighteenth Century Idyl, 1883), prima opera di fiction della scrittrice angloitaliana Vernon Lee, si rifà alla tradizione del romanzo sentimentale per raccontare del rapporto di affetto e intesa intellettuale tra una sorella e il fratello al quale fa da madre dopo la morte dei genitori.
Ambientato in Germania tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo, Ottilie è anche romanzo di formazione e riporta le vicende quotidiane del narratore in prima persona, il poeta Christoph, e della sorella Ottilie, ragazza e poi donna colta, sensibile e amante dell’arte, in una provincia bigotta e volgare tratteggiata con sottile ironia. Il contesto storico che fa da sfondo è presentato dall’io narrante attraverso le teorie di Rousseau sull’educazione prima, e l’ossianesimo e l’aspirazione al sublime poi, con rimandi alla letteratura tedesca preromantica e romantica a punteggiare il testo. Non mancano riferimenti alla vita musicale dell’epoca, oggetto di studi appassionati da parte di Vernon Lee, attraverso la descrizione di attività di corte, esecuzioni e strumenti che evidenziano i legami tra cultura tedesca e italiana.