Questo libro tratta della crisi della lettura e del libro (del libro non come “prodotto”, ma come «cultura fondata sulla pagina scritta»), in una società caratterizzata da una mentalità tecnicistica e utilitaristica, dalla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa e delle diverse tecnologie dell’informazione, dalla perdita della dimensione del passato, dalla crisi del sistema educativo scolastico.
Tuttavia, sebbene abbia perso la sua preminenza, il libro non è morto, è vivo, come forma di “medium” comunicativo, come conoscenza di sé e dell’uomo, come testimonianza e memoria storica, come strumento di lotta.