Ormai da qualche decennio si moltiplicano gli studi che inseriscono Dante nella tradizione esoterica della cultura occidentale precristiana e cristiana di almeno due millenni. Sono in molti ad essere persuasi che un’ottica iniziatica faccia emergere il senso più profondo ed essenziale del progetto dantesco, quel vital nutrimento destinato a rinnovare positivamente l’umanità futura.
Nel quadro di un approfondimento in chiave di rinnovamento spirituale, Le carte iniziatiche della Divina Commedia si prefiggono di presentare personaggi e simboli significativi con un linguaggio chiaro e sintetico, facendo riferimento a quegli elementi di psicologia esoterica tesi a favorire la pratica interiore e l’evoluzione personale.
Le quarantatré carte, mentre collocano guide, personaggi e guardiani della soglia nel loro contesto narrativo e vastamente simbolico, danno conto – di volta in volta – dell’importante legame che instaurano con le tradizioni dello Gnosticismo, della Kabala e dell’Alchimia. Il tutto confluisce nella parte finale più scopertamente oracolare. In essa vengono desunti per il lettore/consultante elementi di psicologia trasformativa con la finalità di dare spazio al sacro nella quotidianità della vita, lungo un percorso evolutivo segnato da passaggi di crescita progressiva fino alla completa realizzazione della nostra dimensione umana.